Storia economica della felicità by Emanuele Felice

autore:Emanuele, Felice [Felice, Emanuele]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Economia, Intersezioni
ISBN: 9788815335708
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2017-09-14T22:00:00+00:00

3. Qui, insieme

3.1. Dalle «scienze esatte»

Fra basso Medioevo e Rinascimento, i tre grandi cambiamenti di cui abbiamo parlato, in successione, rafforzandosi a vicenda, modificarono la società e le istituzioni; quindi anche la cultura, il paradigma fondato su disuguaglianza e rassegnazione che, nei millenni precedenti, si era affermato in ogni luogo del mondo con l’avvento dell’agricoltura. Ne derivò quella che abbiamo definito la «rivoluzione delle idee»: in Europa, nei secoli XVII e XVIII, cominciò nella sfera della conoscenza (la Rivoluzione scientifica) per passare a quella delle relazioni umane (l’Illuminismo). Rappresentò la definitiva messa in crisi del paradigma agricolo. E vi sostituì un nuovo paradigma, incardinato nel mondo industriale, proprio dell’ordine liberal-democratico a tutt’oggi prevalente: conoscenza utile, uguaglianza giuridica, diritto alla felicità e arricchimento personale.

La Rivoluzione scientifica ha trasformato il modo in cui gli occidentali si rapportano al mondo naturale, creando le premesse per quell’accelerazione nel progresso scientifico e tecnologico cui assistiamo da alcuni secoli – e che ha cambiato noi stessi e il pianeta. In sostanza ha dato all’umanità una strategia per progredire nei saperi e anche una direzione: dove andare, come arrivarci. Nel merito, nel metodo: di cosa si deve occupare l’intelletto umano? In che modo fare avanzare la conoscenza?

Le risposte a entrambi gli interrogativi si trovano per la prima volta nell’opera di Francesco Bacone (1561-1626). È davvero difficile sopravvalutare l’importanza del filosofo inglese per la storia delle idee; e forse per l’intera storia umana, dall’età della pietra all’era spaziale[78]. Sin dai suoi studi al Trinity College di Cambridge, da ragazzo, Bacone entra in polemica con l’orientamento egemone di tipo aristotelico, che voleva la conoscenza astratta e «alta», separata dalla pratica. Egli propugna invece una conoscenza attenta alla tecnica e al miglioramento della condizione umana: rivendica, esplicitamente, il valore di un sapere volto ad accrescere la felicità sulla terra. E segnala anche il metodo, induttivo e fondato sull’esperienza: sull’esperimento, per meglio dire, grazie al quale possiamo affinare progressivamente le ipotesi interpretative. È questa la premessa del vero e proprio metodo scientifico, pur se a Bacone manca la valorizzazione della matematica, quale rigoroso strumento di analisi quantitativa delle osservazioni raccolte, strumento che sarà invece pienamente incorporato da Galileo Galilei (1564-1642) – e raffinato da Gottfried Leibniz (1646-1716) e Isaac Newton (1642-1727) con il calcolo infinitesimale. Ma già così, Bacone riesce a compiere enormi passi avanti: per esperimenti successivi, efficacemente mette in crisi molte idee fallaci della fisica aristotelica; ad esempio sul moto dei corpi, creando le basi per la scoperta della gravitazione universale di Newton.

Negli ultimi anni di vita, Bacone stava lavorando a un racconto utopico, rimasto incompiuto, sul genere di Utopia (1516) di Tommaso Moro o della Città del Sole (1622, ma scritta vent’anni prima) di Tommaso Campanella. Si chiamava Nuova Atlantide (New Atlantis): verrà composto due anni dopo l’uscita della Città del Sole, per essere pubblicato postumo (nel 1627). Campanella aveva ripreso l’egalitarismo di Moro – sua la celebre definizione «A nessuno più del merito, a nessuno meno del bisogno» – aggiungendovi l’accostamento fra lavoro intellettuale e fisico, e

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